La sfortuna
Se di palazzi, case e appartamenti,
se di ville e terreni ubertosi
e di estesi, proliferi prati erbosi,
di greggi e mugghianti armenti
avessi di tal possidenza poca contezza
e se di seno fossi d'altra razza
or non potrei qui dire di mia stanchezza
ché alcuno dire mai avrebbe osato
cosa che male avrei poi sopportato
e avrebbe al mio cospetto ebbrezza
non certamente per sua contentezza
ma per lo stato della mia altezza.
Di ciò la dea bendata non mi fè dono
indi sul dorso m'ho fulmine e tuono.
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