Siamo tutti fratelli
Siamo tutti fratelli:
stringiamo tra le dita
i capezzoli in fumo di nostra madre,
come cappelle di fuoco e cenere
per scongiurare contatti sbagliati
- solo che qui non c'è politico a raccontare
che ne abbiamo bisogno, non c'è militare
che copra la nostra paura d'amare.
Fratelli unici,
poteri virili contro le nuvole,
le mani costringono falli bagnati
a non volare - sono nostri, e i nostri padri;
sono scatole per l'anima,
muri infrangibili sui nostri cuori.
Parole prudenti non s'allontanano
dai nostri denti, dal nostro corpo
non si sbilanciano atteggiamenti: tutto
è un profilattico sui nostri sensi.
Cartelli onirici di sicurezza,
possiamo scegliere se usarli e come,
ma spesso li abbiamo per abitudine, e non ci chiediamo
s'è più importante una protezione.
Nessun pericolo da far passare, nessun rumore,
nessuna luce né novità:
niente di niente fuori uscirà.
Ma il sentimento è fiera feroce,
sta zitto ma cova una caccia, dilaga
cercando nei cuori una preda.
Composta giovedì 20 luglio 2006
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