Il pentimento
O Genitori che state sotto ai pini
Udite la mia prece o miei divini,
sentite quanto grande è il pentimento
di me che non ho colto il buon momento.
Di stupidità pervasa la mia mente
Indegnamente fui da Voi assente
Ed or che più rimediar non posso
Il danno rimpiango e il tempo lasso
E me compiango di quanto non fui lesto
E per quanto vile fu ogni mio gesto
Nel trascurare per bramosia i Vostri affanni
ArrecandoVi assai molti più danni.
Per i dovuti e mancati omaggi
Perdono: la mia prece è per Voi oggi,
finché vivrò nel profondo del petto Vi terrò
e sempre nei pensieri reconditi Vi avrò.
Del male fatto assai molto mi dolgo
E a Voi Anime elette mi rivolgo:
Alfin che trovi la perduta calma
Raggiunga il perdon Vostro la mia alma.
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