Il travaglio
Duro m'è lo dovere comportare
avverso il pensier mio e immane
lotta con mia idea è da mane a sera
e ad ogni nuovo albore m'ho maggior
dolore; qual viva piaga col passar dell'ore.
Vorrei tanto tornare com'ero prima
ma lo timore che m'opprime in petto
discosto mi trattiene dal primiero
concetto. Ora, all'istante, mi balena
in testa pensiero che a riflettere
mi porta ch'è, forse, nascosto orgoglio
più che timore dell'altrui oppressione.
E allor lo mio pensiero in alto vola:
All'immenso Iddio, e dentro al cuore
la quiete subentra immantinente.
Disteso mi ritrovo e all'amore
dell'altrui ridonda il sentimento.
La pace in alma è ritornata e solo
un sentimento di vergogna in uno
al pentimento mi travaglia in petto.
Una umile, breve prece al Ciel rivolgo.
Legger mi sento, non più peso in corpo
e sgombra la mente da pensier distorto.
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