LVIII
Ah! Quante volte ritornata in mente
La stanza mia e di nonna, giovincelle,
Quante rabbuffi per le marachelle
Che, a turno, facevam continuamente.
Ora ti ritrovo, mia stanza, finalmente
E riascolto il garrire di rondinelle
E rivedo beccare le gallinelle
All'aprir la mano premurosamente.
Tardi sono tornata e, or, son sola
Che la compagna degl'ingenui giochi
La Morte l'ha ghermita e in cielo vola.
Se fosse qui, pur lei, con la sua mole,
con l'intimità di cucina e fuochi
a tutti prenderebbe per le gole.
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