Tra te e la guerra
Quanto mi manca,
in questo vento
di sabbia
che mi sfrega la
pelle
che lo sento in
bocca
ed è amaro
il tuo campo di
viole.
Dove ti stendi
nei pomeriggi
freschi
sotto i cieli in
pace
e mi copri di
profumi e
piaceri e
mi sfami.
E tu mi manchi
più della pace
più dei fiori,
più dei colori
adesso che
sono tra questi
grigi piatti
e questo cielo
che nelle notti
pur mi affascina
di luce che è
luce ma non mi
sazia
delle tue distanze.
Corro dentro i
deserti
a volte tuona
il cielo
a volte trema
la terra
zappe arrugginite
che diventano
fucili facili.
Bambini che
scappano e
scappano i
sorrisi tra le
fessure
di denti caduti
cosi prematuri
per le lame,
per i ferri
roventi che
bucano gli
smalti
le cose più dure
e questa è la
guerra.
E quanti occhi
del loro tempo
felice
sono già spenti
per giochi non
vissuti
perché hanno
visto i burroni
sprofondare
ancor di più
per dolori
che spengono
candelabri
come la follia di
armi che sparano
contro
altri uomini.
È questa la guerra
e quanti non
potranno
dimenticarla per le
cicatrici
così profonde fin
dentro le anime.
In questi deserti
neri afghani che
non hanno angoli
il tempo
ancor galleggia
nel passato.
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