LXXIII
Come quando una notte senza stelle,
buia, e l'oscurità regna sovrana,
fa capolino spicchio d'immortale luna
donando luce a mare, cielo e colle.
Il mondo non ha di luce cose più belle,
sol'essa n'omaggia la pupilla umana
e ogni cosa senz'essa è cosa strana,
così com'essa, pur voi siete faville.
Di questa Scuola voi siete l'orgoglio,
se senza sarebbe come lo cielo
mancante di luminosa stella.
Perciò quest'anno tutti in gamba voglio,
toglietevi d'innanzi ogni qual velo
ch'offuscasse le sveglia vostre cervella.
La quarta classe è preludio al dopo,
è ante porta di maturità formata
ch'appresso a questa si tiene superata
la quinta che raggiunge, poi, lo scopo.
Avrete i professori al vostro fianco
E io, preside, ci sarò puranco.
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