Spiccioli di vita
Ho creduto che potesse esistere...
L'A-more.
Quello che addormenta il cielo la notte
E sveglia con un suo bacio il sole, di giorno.
Ho creduto che tutti i versi pianti dai miei viandanti di carta
Avessero trovato asilo
Sulle labbra degli amanti.
Ho creduto che i fiori appassissero per gettare poi
Il seme di un nuovo germoglio.
E ho creduto che tutte le mie lacrime bastassero
A riempire una stella che implode in un lago.
E ci ho creduto perché il baratro
Non avesse la meglio sul mio animo,
Non lo spingesse sul ciglio dalla vista meravigliosa
Sull'inferno,
Perché non mi ingannasse
Regalandomi un'illusione di fugace piacere.
Ci ho creduto quando in dicembre
La mimosa iniziava a fiorire e
Tra il freddo delle luci
E il frastuono di colori
Vi era chi come me osservava attento
Quelle gialle gocciolione
Sbeffeggiare il colore scarlatto di festa
Con la forza briosa
Di una distratta primavera,
Mentre due anime sorseggiavano un caffè
Rintanate in un solo corpo,
In un solo improferito silenzio.
Le ho sentite abbracciarsi e poi
Poi farlo più forte fino a provare dolore
Quando fuori dalla finestra
Un cuore vagabondo mendicava spiccioli di vita con la sua chitarra.
Ci ho creduto perché il freddo non ha gelato l'inchiostro
Che pareva lanciare fiamme
Ed io abbandonata su marmo scrivevo di te
Osservando con una dolce inflessione del labbro
Il mondo assopirsi.
E forse ci ho creduto perché
Mai come allora il mio sangue
Rammentò d'aver pianto l'impossibile
Mentre la vita rotolava su una pellicola che
solo la luna racconterà un giorno...
In un'eclissi.
Composta lunedì 10 gennaio 2011
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