CLXXV
Io non capisco, Signore, se veglio
o dormo poiché la mente caduta
è in garbuglio e solamente imbevuta
è di scompiglio e non confà al meglio
e manco al peggio, tal è lo tafferuglio
che pria ch'idea nasca è già sperduta
e qualsivoglia veduta è decaduta
ché in cervello impastato è intruglio.
Perché si esca da cotanto imbroglio
convien che ci fermiamo a dar di piglio
a snocciolar * gl'affari uno per uno.
Dapprima è mente a liberar d'incaglio,
cui core la costringe ad attanaglio,
non dando d'apertura più segn'alcuno.
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