CLVIII
In un minuto padre e madre spare,
quattro fratelli e bionda sorella
ricca d'ingenuità e splendore di stella
e non teme in bellezza lun'eguagliare.
E'un Angelo su me ch'è a vegliare
e tutto m'avvolge della sua mantella
che rigetta ogni micidiale palla
e in altro loco la porta a posare.
Anchilosato, disteso accanto
a grande palma resto tempo quanto
non so né mai potrò, certo, sapere
ché la coscienza da me s'è dipartita
e steso qual morto e non più in vita:
poggio la testa su mamma, cadavere.
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