Scritta da: Simone Sabbatini

Osservato

Sbuca lo stronzo dal fondo del cesso
guardingo mi scruta dall'acqua, indefesso,
rimango perplesso. Nemmeno una scossa ne turba la posa:
continua a studiare ogni singola mossa
– apertura, flessione, estrazione –
anche quando lo stagno in cui è immerso
s'increspa, e ingiallendo si scalda
– flessione, richiamo, chiusura. –
Non ho il coraggio di guardare quando tiro la catena
– avrà osservato anche il sollievo sul mio volto? –
Ormai ho l'impressione di annegare una creatura:
spengo la luce, appoggio la mano e mi volto.
Ma il dubbio poi resta, se ineluttabile è il destino:
forse s'è aggrappato, forse è ancora vivo
temo e spero, sorrido e rimpiango
piango e mi consolo: di suoi figli è pieno il mondo.
Composta sabato 17 luglio 2010

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