A mio padre
L'anno scorso, in questo stesso giorno,
sei salito sul treno bianco dell'eternità.
I grilli e le cicale sono in concerto, come allora,
nella brezza di agosto.
Sono seduta sulla riva di quel mare, che tanto hai amato,
dove il tuo sguardo si perdeva oltre l'infinito dell'orizzonte.
In silenzio arrivavo al tuo fianco, in punta di piedi,
per non disturbare i tuoi pensieri.
Il solo starti vicino mi riempiva l'anima,
il tuo calore, l'odore della tua pelle,
l'arcobaleno sui ricordi dell'infanzia.
La mia piccola mano, che stretta nella tua,
mi faceva sentire protetta e sicura.
Eri il mio mondo.
La tua mano, che stringeva la mia,
per scacciare la paura dell'inevitabile.
Ero la tua forza.
Ti ho visto cercare Dio, anche se non sapevi dove abitava.
Sei riuscito a trovarlo nel giorno,
senza perderti nella notte.
Sei rimasto nella calma, sino a quando si sono accese le stelle
ed è scesa la sera con l'ultimo messaggio per te.
Composta martedì 22 novembre 2011
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