Babbo natale non esiste

Quando finalmente le ombre le ho lasciate tre isolati indietro
e rientro, stremato e fiero, dalla porta principale,
e tra le mani tengo saldo e orgoglioso il dono del mio io presente,
Lei è ancora lì, nell'albergo che mi attende.

Ma il salottino dei timori ha le ombre lunghe del passato,
e dall'angolo oscuro,
da quell'unica prospettiva di verità a cui era abituata,
Lei, principessa che nulla deve,
dalla penombra mi scruta le tasche cercando polvere e indizi.

Tu sei lì, entusiasta e lindo come un bambino a natale,
con gli occhioni luccicanti e in mano il tuo bel regalo e la voglia di viverlo,
ma lei non ti vede;
esaminatrice cieca vede ombre, passato e polvere.

Babbo natale non esiste!
Il fendente squarcia le viscere,
Lei non mi vede!
Il sangue imbratta il regalo mentre barcollo sulle mie sicurezze:
Lei vede le sue paure.

Le mani tremano, le mura crollano, mi lascio andare,
mollo la presa e il regalo è già frantumi.
Lei non mi vede.

Gelida fissa i cocci sparsi ai miei piedi e tra essi le mie ombre,
che solo un istante prima vagavano orfane in Alabama o giù di lì,
e ora già ghignano, beffarde e crudeli,
tra i resti di quello che potevo essere,
se solo lei avesse voluto crederci.

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    Ha partecipato al concorso
    VIIº concorso letterario internazionale di PensieriParole

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