Ad Angela
Angela, sorella mia,
mia allieva e mia maestra,
donna di grande cuore
che dall'umano, come tanti,
ancor non ti sai staccare.
Angela, sorella mia cara,
tu sogni, come me e come tanti,
di veder sbocciare come un fiore,
la comunità che negli Atti è ben descritta,
e nel non vederlo il sogno realizzare,
soffri, soffro, ne soffriamo e ce ne diam colpa,
e non ti rendi conto, e non ce ne rendiamo,
che il sogno è già realtà perché ci siamo.
A te, e a tutti noi, basta un niente,
perché gli altri e noi possiam notare,
quel che assai abbiam sognato e ancor sogniamo:
la comunità che ha solo un cuore.
Basta un niente:
dagli occhi nostri dobbiamo saper levare
quel velo che ci impedisce
di saper guardare gli altri
come Cristo vuole.
A te, a me e agli altri dico:
togliamo questo velo;
sappiamo dare a tutti quel sorriso
di cui tutti abbiamo bisogno, nessuno escluso,
soprattutto colui che non lo sa dare.
E agli errori e ai difetti non diamo peso
Perché di questi a soffrirne
Ne siamo i primi.
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