Novembre, in attesa che passi
Se tornano i profumi
dei giorni buoni
-brevi come zuccherini
rubati alla glassa dei dolciumi-,
figurati il tanfo stantio
Delle speranze che abbandoni.
Crescono, nonostante le percosse
ed i tarpamenti vari
e gridano nel tuo orecchio e piangono
eterni neonati malati
che non sai più calmare, cullare.
E desideri allora perderti
tra i fianchi delle risate
e ridere, dei fianchi
su cui spargeresti invece,
felice, queste parole salate.
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