Anna
Com'era bella nonostante la guerra
la sua figura elegante
si stagliava nella via delle povere case,
tra le onde dei capelli lo sguardo attento
sembrava guardare cose che nessuno vedeva.
Le mani bianche da pianista trapassavano
tele che al suo tatto diventavano fantasie,
e l'arte che spingeva forte da dentro
trasformava ogni pensiero in fatto,
Lo sguardo pulito di chi guarda il mondo
con l'indulgenza dei buoni,
la mano sulla fronte sapeva guarire,
la parola dell'umile che insegna.
Anna palindromo perfetto
nessun altro nome poteva esserti dato
per conferma alla tua assoluta coerenza.
Là oggi al centro del mondo
conservi intatto tutto il tuo essere stata.
Lo sguardo di miele ancora si posa,
il canto leggero di ogni parola,
il tempo che allora si è fermato
continua costante, operoso e sospeso
tra ricordo e presenza e oggi come allora
ancora la tua mano si posa sulla fronte
a guarire ogni male e dolore come un suono
che da lontano accompagna i miei pensieri.
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