Il muro di parole
Mi scagli addosso le parole
che come pietre mi colpiscono
lasciando ferite che non si rimarginano.
Le parole che dici escono a caso
si accavallano una sull'altra,
prendono forma, peso e si
rovesciano su di me senza
che io possa fermarle.
Resto muta senza riparo.
Poi torna il silenzio, e tu
ormai pago delle tue ragioni,
torni a posare il capo
sul mio grembo, come un bambino
che cerca il perdono,
ma la mia mano si ferma in attesa
senza riuscire a posarsi sui tuoi capelli.
Dammi tempo, le parole che hai lanciato
non sono riuscita a schivarle e
mi hanno colpita dritto al cuore,
che ora dolente cerca una scusa
perché questa mano possa
posarsi ancora sul tuo capo,
troppe volte hai parlato,
troppe volte ho taciuto.
Ora alzati, raccogli quelle pietre
posale una sull'altra fino
a costruire un muro, perché tu possa vedere
come è alto e che tu possa capire
che quel muro che tu stesso hai costruito
ci divide irrimediabilmente e non
potrà più essere abbattuto.
Composta mercoledì 4 gennaio 2012
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