Ermetica notte
I mondi che attraversano,
E i corpi che fuori restano.
Tra le dita l'alba spiavo,
Lacrime veloci assaggiavo.
Era nuda come un tempo estraneo,
Un fervido dolore così momentaneo.
Che di ascoltare il rumore che mi porti,
Che di calpestare i frutti morti,
Io non mi stanco.
Poggia il sentimento come un vaso su un tavolo bianco.
I piedi fatti di capelli e sabbia,
La faccia che ha preso pugni è di rabbia.
Il cigolio di una porta che balla nel vento,
Il suo volto pieno di spavento.
Piange la luna con i suoi crateri,
Sepolti e profondi sono i suoi misteri,
Nel respiro della notte resta il segreto,
Sussurra parole di un antico alfabeto.
Cupo splendore
Pungente e buono il suo odore.
Mi porti il fuoco
Mi porti una strada che si apre dal vuoto.
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