Giampiero!
Si! è vero l'amore di chicchessia vorrei da poter armare
di pazienza per amare la vita ancora in prospettiva
come quando mamma mia era che aspettava...
Invano! In dormiveglia. Purtroppo, da adesso
in poi chi attende seduto dietro l'uscio, sono io.
L'arrivo dalla mattina il sole della luna la sera
l'idea della notte fosforescente clorofilla per cibare
l'anima mia!
Fauno in un vegetale che come un Dio, dia luce vera
alla truce esistenza... sottovuoto in un corpo di solitudine.
È noia l'immagine di una vita di ragnatele tessute nel rinchiuso
di una stanza buia sopita all'aria della malinconia sempre in conio
per studiare giochi con rabbia ed ira, odio verso una condizione
che t'imprigiona nel malocchio le tradizioni... di cose normali
estremamente più belle, anelate nel ricordo per non essere dimenticate.
Li vorrei ancora vivere gli eventi belli della vita da postare ai posteri.
Il non vissuto, non è un passatempo, non è un gioco dell'oca
è un giocarsi la vita nel labirinto di un destino imposto.
Non ti opprime il mondo lo fa comunque con te... Giampiero!
che ti opprimi di sola inedia.
Allo sfascio, oscuri l'anima che, d'intenzione fugge lontano crede
di arrivare al giardino dei fiori belli... Mah, tutto è reciso!
Deciso a priori scritto su pietra...
Tutto appeso ad un filo teso dei sogni pronto con i pensieri
per tornare alla realtà Buona triste giornata a te, Giampiero!
Composta venerdì 13 gennaio 2012
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