Solitamente non ho l'abitudine di scrivere qualche cosa se non mi rappresenta in primis, ma a volte cerco anche di andare "oltre" quell'esperienza personale" e di interpretare l'anima di chi si è trovato in analoghe situazioni. Ma come riferisci tu, Giuseppe, al commento 9, a volte è "semplice" buttar giù il sentimento che uno prova, quando il cuore ha sofferto. Riesci bene a intravedere la realtà.....

No, perché "indelicatamente"...
Hai semplicemente esemplificato una famosa Aria del Metastasio:
"Sogna il guerrier le schiere,
le selve il cacciator;
e sogna il pescator
le reti e l'amo.
  Sopito in dolce oblio,
sogno pur io così
colei, che tutto il dì
sospiro e chiamo."
Ma anche in questo sogno d'amore vi è sofferenza...  
: )))))))))

Personalmente l'astrattismo senza né capo e né coda non mi piace molto, ma amo quel post-moderno fatto bene che provoca sentimenti nel profondo. Che parla all'anima e la smuove.

Mi dispiace, però, che molti banalizzino il concetto di destrutturazione pensando che significhi semplicemente nessuna forma e che quindi chiunque può scrivere ciò che gli pare e pretendere che sia elevato ad arte!

Mi sa che il buon Peppino ha ragione, ed io molto indelicatamente, non avendo letto il riferimento, ho interpretato una cosa per un'altra.

Mi piacerebbe volentieri leggere le parole dell'autore.

Ciao a tutti!

P.S.: Ero contento di aver trovato una dolce gioia, e non una gioia sofferta.

No Nadia, ti sbagli. Non è detto che l'autore palesi una qualche verità. Perché secondo alcune teorie post-moderne le poesie non hanno un significato obiettivo, insomma non vi è una verità o un significato preciso, ma ciascuno vi legge ciò che vi crede. Un po' come nei quadri astratti, che non sai dov'è la testa, dove sono i piedi, dove la coda... e anzi non sai neanche se sono quadri o che sono.  : )))