05:40
Già sveglia, sazia di sonno.
La testa, un turbinio di pensieri,
tra ricordi di sogni notturni
e anticipi di quelli odierni.
Che ore sono? Solo le 5:40
troppo tardi per essere notte
troppo presto per essere giorno.
Occhi aperti, fianco sinistro.
Alle mie spalle tu dormi ancora.
Resto ad ascoltare il tuo sonno
sembri così vulnerabile
mi ingigantisco e ti custodisco:
caccio via gli incubi oscuri,
lascio volteggiare pace e silenzio.
All'improvviso
il mio respiro regolare sveglia il tuo.
Sospirando ti avvicini
ti stringi a me
cerchi il mio collo
mi avvolgi con le tue braccia
sposto le onde dei miei capelli
cerco le tue labbra
ti bacio mi baci ci baciamo,
mi sovrasti e diventi il mio cielo,
mi ami ti amo ci amiamo.
Senza dire una parola
ci raccontiamo tutti i sogni,
e guardandoci al buio, a memoria,
ci stringiamo in un abbraccio che ci completa.
Ci riaddormentiamo con lo stesso respiro
per sognare lo stesso sogno.
5:40
Troppo tardi per essere notte
troppo presto per essere giorno.
È un magico momento
rubato al mondo degli altri,
un brillante gioiello
incastonato tra notte e giorno.
Composta mercoledì 25 gennaio 2012
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