E adesso
voglio ridere
delle mie passate priorità
inutili e castranti,
delle lacrime versate
che solo le mie mani
hanno asciugato,
degli sguardi ottusi
di un'umanità
senza sogni,
dei miei sogni
mai realizzati.
Degli uomini
che hanno il rimpianto
di avermi perduta
e per quelli
che mi perderanno ancora,
alla loro vilta,
alla loro libertà
ingabbiata.
E rido
delle donne
omolagate
in parole,
pensieri
opere e
omissioni,
delle madri
che non sono amanti
e delle amanti
senza figli.
E continuerò
a ridere
sotto i miei cappellini retrò,
avvolta dal fumo
delle mie sigarette,
sorseggiando
i miei caffè
libera
insieme
alla mia musica.
Composta sabato 20 novembre 2010
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