Scritta da: Sir Jo Black

Condanna

Prigione
antro angusto
madido di terrore.

Mura basse
pesano
sui pensieri,
il corpo
piegano.

Occhi
finestre cieche
non vedono
aria.
Polmoni
non respirano
cielo.

Striscio
dorso a terra
per toccare
oltre la soglia
la prossima cella.

Ancora
eterna
clausura.
Composta domenica 11 marzo 2012

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    Scritta da: Sir Jo Black

    Commenti

    5
    postato da , il
    A volte siamo noi stessi a condannarci alla nostra clausura. Il terrore di sbagliare, di provare, la poca fiducia nel domani, il non credere in noi stessi, è elemento determinante per rimanere imprigionati nell'angusta cella del nostro isolamento.
    4
    postato da , il
    Tristemente bella questa poesia.
    3
    postato da , il
    Grazie Alma! Ti ringrazio a nome di Serena ... credo proprio che il tuo commento sia azzeccato in pieno!
    2
    postato da Trishtil, il
    E' una tristemente bella poesia, sembra che  la voce dei pensieri anche nel silenzio riesce a diventare una prigione e come un supremo divoratore ti divora senza permetterti di oltrepassare la soglia, subentrando come  un ripiegamento in se stessi. Qualsiasi commento sarebbe un annotamento superfluo di un dolore che solo chi lo prova, riesce a capire.
    1
    postato da , il
    Questo è uno scritto, non mio, che a me piace molto ... Mi piacerebbe sapere la vostra opinione!

    ;)

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