La tregua è stata davvero troppo piccola,
non poteva durare ancora un giorno in più?
Il volo è cominciato da molto in alto
e ho sbattuto la faccia contro il pavimento
colorato da tutto ciò che è troppo facile immaginare.
Perché non si accontenta mai
e ogni volta che faccio il primo passo
ricomincia con i suoi eventi del cazzo
che sempre tutti insieme arrivano,
come un pullman pieno di trenta persone
affamate e curiose con la fotocamera appesa al collo.
Mi sento gli occhi puntati addosso,
in ogni strada, in ogni luogo,
perché le piace torturarmi
e se ne fotte della mia stanchezza
perché sa che non getterò mai la spugna.
Sono stanca
ma eccomi di nuovo qua,
con la vita in un sacco
a risalire di nuovo tutte quelle scale.
Perché mi spetta qualcosa di bello alla fine
anche solo per un secondo
ma so che sarà bello.
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