Naufaghi
Da mesmeriche linfe
zampilla mia epoca
fatta di sapori sciapi
uguali abitudini
e sciame di ovvietà.
Anaffettivi marinai dello stessa corrente,
passanti della medesima via,
simulando di non intendere
con gli occhi ritratti in una fredda espressione.
In un imbarazzante corteo
salpiamo sulle nostre gondole
e ci leghiamo l'un l'altro allo stesso mare.
Catturati e imbavagliati da noi stessi
tra le nostre bugie ci inganniamo da soli.
Deboli foglie di un giovane albero
non abbiamo mai vissuto la primavera ma solo sentito parlare.
Eppure ci sarà un insolito pensatore
una più verde foglia.
Allieterà come una pasqua
e salverà l'albero e il suo aspetto,
come un galleggiante in mezzo a braccia scoraggiate
che hanno scordato come nuotare.
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