Scritta da: annainno

Viene l'estate

Ancora, ti prego,
una ballata verde
che, come incerto oleandro,
renda libere
le carte del tramonto.
Così, odorosa di nettare e pini,
si apra la soglia
di un piccolo altare,
caro alla Madre,
dolce alla Sapienza.
Di ginestre e di flauti
ho lontane memorie,
inutili rimpianti
di radure.
Ancora, ti prego,
una ballata verde
che, come tenera figlia,
fresca raccolga l'acqua
alla fontana.

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