Caro san marco, festeggiato il 25 aprile

il giorno che ci hanno liberati da qualcuno
ci ha fatti prigionieri qualcun altro,
e dopo 70 anni di molto festeggiare
con tante liti e tante discussioni,
su tutto e tutti,
sui negozi aperti o chiusi,
o aperti a mezzo,
e molto sui princìpi
e poco sulla fine
che ci tocca fare,
a noi basta tenere aperto
e bene in vista il posteriore
ed aspettare l'ennesima supposta non cercata.
Con tanti bei discorsi sui valori,
sulla costituzione
e la democrazia,
fatti dai palchi e nelle piazze
da gente ben pasciuta
che parla ai tanti,
troppi con le pezze al culo.
Ai vecchi che aspettano la fine,
ai giovani col nulla garantito.
Ormai qualcuno crede per stanchezza,
per tessera o per scuola
altri si curano di canne,
qualcuno in piena rabbia spara,
ma solo col dito,
in mancanza d'altro
o di meglio,
ma intanto sono in troppi,
da ogni parte,
quelli che sono in corsa,
si preparano a far danni
che non si può davvero non pensare
che chi ha capito tutto sono loro.
Intanto il nostro ruolo è assicurato,
avuto senza apprendistato,
è quello dei coglioni a vita
tenuti in piedi a fare i vinti,
perché senza noi vinti
non ci sono vincitori
.
Composta venerdì 4 maggio 2012

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