Lui
Mi hai chiamata principessa
guardandomi in viso,
sogno dipinto di rosa
tenerezza,
dolcezza e
voglia di parlare.
A quel suono mi sono sciolta come neve
accarezzata dal dolce soffio caldo del tuo respiro.
Ti ho chiamato professore
perdendomi nei tuoi occhi
sguardo profondo di azzurro
saggezza,
sensibilità e
voglia di comprendere
Ti immagino ancora sommerso da numeri e formule
passeggiando nella amabile passione del tuo verde.
Che tormento
quando
equivoci e fraintendimenti
laceravano sempre più la possibilità di conoscerti
per non aver avuto il coraggio di gridare che
volevo essere solo me stessa.
Ed ora eccomi
così come sono
non trattengo emozioni,
non impedisco di dire liberamente ciò che penso
libera ora posso
vivermi e
farmi vivere
senza guscio
senza maschera.
Ti porgo la mia mano
afferrala se vuoi
e vivi con me liberamente una realtà
e non solo una favola.
Composta venerdì 16 settembre 2011
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