Compagna città

Dolce malinconica sera, cullata
da leggera e timida pioggia
così come ora è
la mia anima, abbandonata
che oggi al suo passato, vuol tornare
dentro quelle tue vie, vicino al mare.

E ripercorrendo, una tua via
della mia memoria ti fai mappa
dove ogni tuo angolo o locale
è un dolce richiamo, di nostalgia
timido e lontano eco
di vita passata insieme a Lei.

Ed è un vero mistero, come se
sembra tu sappia, tutto di me
e così meravigliosamente voler
questa sera accompagnarmi
e quasi adombrarti, il tuo cuore
a rispetto di quel perduto
e oggi rivissuto, mio unico vero amore.

Nel più assoluto tuo silenzio
che oggi, impera in te
ed è, lo stesso che
ora, regna in me.

Nel tuo freddo, di una stagione
lo stesso che dentro me
or m'invade
come nella tua pioggia e del mio cuore
la stessa che ora scende, nelle tue strade.

Nell'assente luce, di questa via
come ora è, ogni emozione mia
che le stesse sempre, rivivrei
nel tempo che fu, insieme a Lei.

E nel mio cammino, solo e muto
ad un tuo incrocio giungo
d'istinto il mio sguardo, si volge ad essa
su quella strada e quanto, il nostro vissuto
ma ora più che mai, deserta anch'essa.

Poi su quell'insegne, del locale a noi preferito
ma ora, più che mai spente
e proprio in esso d'un solo colpo
la nostra storia, rivedo tutta
ma in quelle chiuse, finestre bianche
la sua fine anche.

Solo e perso, nella nostalgia
il mio cuore fermarsi voler, m'è sembrato
su questo di scelte, tuo crocevia
e come se il mio corpo, qui si ancorerà
nell'abbandono, a quel passato
di una vita che tale più essere, non potrà
senza Lei.

Ma forza misteriosa, forse primordiale
volontà di vita, cieca e irrazionale
in me nel mio più remoto, e lontano fondo
della mia anima, lentamente cresce
e dentro me, si risveglia un mondo
e timidamente, lei riesce
a far rivolgere il mio sguardo
avanti a me.

Così, anche nel tuo buio cielo
sotto cui, il mio corpo è catturato
e più spinta non riceve
da un cuore che racchiude
ormai spento, e frantumato
solo con la mente, navigando
istinto vitale ritrovo e posso
del passato, l'ancora risollevare
per lanciarmi quasi, come volando
ad andare, ancora oltre
questa tua attuale
di nebbia, grigia coltre
verso il sereno dell'azzurro
che forse domani rivedrò.

Cara compagna di questa mia sera
anche se da un tuo incrocio
resto immobilizzato
per un pensiero, al cui passato
è troppo saldamente, qui agganciato
e nel labirinto delle tue strade, mi ritrovo perso
per una nostalgia, qui più che altrove rivissuta
e in essa immerso
ma dai tuoi asfalti forza nelle gambe
riesco a ritrovare
per proseguire, nell'attraversare
oltre quell'incrocio, lungo la mia strada
riprendo a camminare.

Teatro dei miei natali
e di un grande, perduto amore
spettatrice silenziosa
così come, di tanta gioia mia
e di tanto, mio dolore
ora che ho perso, la mia più bella cosa
tu mai ti stanchi, a farmi compagnia

che sei la mia speranza, mai morente
in questa particolare sera
soli rimasti, sei ora tu soltanto
mai gelosa, e presente sempre
il mio eterno e fisso, riferimento
e fedele, per l'eternità
l'amata mia compagna
l'unica, che mai mi tradirà
l'unica, che mai mi abbandonerà
cara mia città.
Composta sabato 26 maggio 2012

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