L'uomo che non ho conosciuto
Gli occhi brillavano ma non diceva perché.
Lui non parlava.
Sorrideva, sorrideva sempre.
Con l'ingenuità che ha un bambino quando scopre il mondo
si avvicinava buffo, teneramente, a chi curioso lo osservava.
Li sgranava, quegli occhi che brillavano.
Sorrideva... e fischiettava come non avesse mai pensieri.
Era misterioso, il suo silenzio.
Solo, nel suo mondo. Un sogno fatto a metà col cielo.
È andato via. Sorridendo, come sempre.
Con l'ingenuità di un uomo che non sa che la vita finisce,
mi ha lasciato solo una musica e un sorriso.
Nell'illusione che ogni mio domani
possa essere un giorno il nostro domani.
Composta giovedì 24 maggio 2012
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