Il ricorrere alle bottiglie degli altri
in questa sera,
pesante come tutte,
seduto.
Con te davanti,
a raccontarti a me,
che avrei molto di più di te da dire.
Tu che interrompi
solo un attimo
giusto per dare ancora fondo
al tuo bicchiere,
io che ti verso
ciò che trovo in giro,
faccio da cameriere.
Sento il tuo parlare,
ed evito commenti,
per non darti modo
di ricominciare ancora
o farmi scomode domande...
Ma se dovessi aprire la porta alle mie parole
ed iniziare a raccontare tutto il mio,
sommergerei la stanza,
ed anche il fuori,
ed una volta vuotato il mio immenso sacco,
forse troverei la forza per fare finalmente ciò che dovrei.
Giustizia,
per me e per gli altri,
per tutti quelli ridotti a nulla
quelli senza la tessera
e senza protettori,
quelli incapaci di adeguarsi
a barattare il poco
oppure il troppo,
per consenso,
quelli senza bombe o mitra,
forse senza coraggio,
ridotti dalla vita solo ad ascoltare
senza più avere ne la voglia
ne il coraggio per parlare.
Composta domenica 17 giugno 2012
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