Nubi minacciose
si addensano
sui miei occhi spalancati.
Cerco d'infilzarle
con la punta dell'ombrello.
Troppo alte.
troppo gonfie di rabbia.
Se mai le bucassi
esploderebbero
come bombe in trincea.
Mi sposto ma loro
non vogliono saperne
mi seguono inesorabili,
non mi resta che attendere.
Quando ormai sature
riverseranno il loro livore
sarò in preda a venti furiosi,
di mari in tempesta
e muri d'acqua scrosceranno
sulla mia testa.
Dammi la mano,
stringila forte,
legami con nodi marinari,
così come Ulisse
voglio salvarmi dall'uragano,
per poi navigare
in acque tranquille e trasparenti
così che occhi e lacrime
si confondano
con il fondo del mare.
Composta martedì 10 luglio 2012
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