Voci dimenticate
Dall'albero solitario
tra muri di cemento
e rumori della città,
arriva quasi scomparso
il frinire di una cicala,
suono stridente e spensierato
che un tempo accompagnava
dei mietitori fatica e sudore,
mentre cantavano sotto il sole
di estati ormai dimenticate.
Sfiorano la mente ricordi,
con riflessi sfocati di allegria
quando sul fico nel giardino
rincorrevo sogni di bimba
e il grano intorno era maturo.
Oggi quel suono si diffonde
in campi di anonimi girasoli.
Composta mercoledì 1 agosto 2012
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