Scritta da: Rosa Coddura

Ad un ieri a cui ora appartieni

Che ne sarà della tua voce?
Che ne sarà del tuo viso?
Apparterranno solo ai miei ricordi.

Risa spezzate dalla lontananza,
voci immaginarie
mi verranno a trovare,
fotogrammi appariranno sfocati,
sfuggiti al primo richiamo
di realtà: svelati.

La mia mente
trasmetterà film in dissolvenza,
in dissolvenza ormai già sei,
stai abbandonando anche
i miei pensieri,
li hai lasciati anche ieri,
lasciandomi nella mia
solitudine.

Giorno dopo giorno
neanche ricordo più il tuo volto,
non ascolto più il suono
della tua voce,
già quella voce,
che non potevo confondere,
che sapevo riconoscere.

E adesso dove sei?
Come sei?
Cosa sei?
Chi sei?

Hai passeggiato un po'
sulle mie strade,
ma hai scelto un'altra strada
e ad un bivio
mi hai lasciata.

Siamo come
identità anonime,
ubicate in
anonimi pensieri,
nutrendomi di essi
ormai già sei,
ne hai preso
lentamente forma,
rimasto
e più non torna,
animo conforme
alle più misere risorse,
delle più sciocche storie.

Ci spiana la strada
che ha sfiorato
il nostro destino,
le hai accolte,
si accarezzano,
si cercano,
si intrecciano,
si osservano
e infine si perdono,
come infiniti
ricordi fragili,
si recidono dalla memoria
ormai indifferente,
sofferente,
evadono, ci lasciano.

La distanza
comincia ad esserci
indifferente, perpetua,
le parole si esiliano
alla pronuncia,
voci sempre più rauche
e rimango inerte,
non mi resta più niente.

I nostri saluti appena accennati,
scambiati per niente,
diventano estranei,
sconosciuti
anche alla gente,
silenziosi,
dimenticati,
ci lasciano
indisturbati,
sguardi
scambiati per puro caso,
sguardi che si rendono
estranei,
infedeli,
stranieri.

E poi in fondo cosa siamo?
Siamo anime sbagliate,
che per puro caso si sono incontrate.

Non rimangono solo
che stupidi sguardi innocenti,
che tagliano a metà
i nostri lamenti.

Solo una foto o forse
neanche,
ci sarà solo la tua
immagine,
ma niente sa raccontare.

Solo un ricordo,
niente più,
ho sorvolato il cielo,
del mio ieri,
si riempivano di
orizzonti veri,
ho perso pure
la cognizione del tempo,
il resto mi sembrava fermo.

Ieri mi sembrava
qualche minuto fa,
adesso è un'eternità,
qualcosa che trova
rifugio in quello che
più non sei,
ad un ieri
a cui ora appartieni.
Composta sabato 10 marzo 2012

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