La mia città è incastonata
come una gemma
tra il mare quieto
che lambisce le spiagge.
Dalle finestre aperte
il vento porta con se
profumo di salsedine
e corrode le persiane stinte.
Lungo il litorale
scapigliati Pini Marittimi
merlettano l'Aurelia
lasciando che le spumose
onde si addormentino
sugli scogli.
A riva barche e reti
riposano stanche
all'ascolto di racconti
miracolosi tra i vecchi
pescatori che giocano a carte.
Nei vicoli antichi
i palazzi si baciano,
Madonne nelle nicchie
guardano lo scorrere
dei secoli tra i vapori
di trattorie, panni stesi
e malavita.
Mentre intorno i monti,
si beano del profumo del mare,
La Lanterna illumina
la città addormentata
mentre da lontano De Andrè
dolcemente intona
'Creuza de mà.
Ti racchiudo Genova mia
in quest'abbraccio
d'amore e nostalgia,
Superba amica del Petrarca,
di me sei Madre
e come lei non
ti posso scordar.
Composta lunedì 20 agosto 2012
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