Guardo il telefono
Ti ricordi:
quei giorni a ridere di noi?
Giorni a ridere della realtà impossibile ormai creata?
Tu! Il mio dolce amore ed il mio carnefice.
Quegli addii, taglienti come lame da macello.
Le armonie di cui mi hai marchiato
cedono tempo al silenzio
Guardo il telefono, sembra stanco.
Composta martedì 21 agosto 2012
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