A Zeman
Sul volto tuo dell'esperienza il segno
In te stanno vicine Sparta e Atene
E l'urlo per la rete si trattiene
Su quel tuo volto immobile, di legno.
Chi dice antipatia, chi contegno,
Ma quel che conta è lavorare bene.
C'è quel ch'è giusto, non quel che conviene
C'è la parola detta, non lo sdegno.
Ti è grato il Calcio, rigoroso e fiero
Grato ti è il pubblico, sempre chiassoso
Ed anche il calciatore dolorante.
Perché tu pieghi la realtà al pensiero,
O così speri, maestro prezioso,
Che insegni sotto a una pioggia incessante.
Composta martedì 31 luglio 2012
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