Due gradini
Due gradini, ricordo d'infanzia, sono nella mia mente,
della chiesa sconsacrata, facevano parte,
costruita attaccata, ad una colonna del maestoso ponte.
Posta di fronte, al mitico bar Vergi, ci si vedeva,
in quella nostra strada, su quegli scalini ci si sedeva.
Con gli amici, organizzavamo le giornate,
prendersi in giro, quante allegre serate,
quante confidenze, raccontate,
col cuore infranto, passavamo le nottate,
quanti baci si son dati, all'innamorate.
Chissà, nel tempo, quanta gente se seduta,
quante storie, quanti amori, sono nati.
Hanno demolito il quartiere, la chiesa se salvata,
hanno costruito d'avanti, strade a rapido scorrimento,
polvere e degrado, ricoprono l'entrata,
che tristezza, non siede più nessuno,
su quei due gradini, fuori la navata.
Composta sabato 10 novembre 2012
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