Bianca
Un cane, un angelo da qualche parte c'è scritto qualcuno la detto.
Riporto con gioia e amarezza una storia vera che il mio cuore tocca,
un lamento sento ai bordi di un bosco, cosi fitto e denso di vegetazione
che per entrarvi ho dovuto faticare,
ma i miei sforzi non sono stati vani.
Una piccola macchia bianca ho visto nella boscaglia,
è da li che proveniva quel lamento amaro che ti torchiava il cuore,
rannicchiato su se stesso era un cane non più giovane.
Ho preso fra le mie braccia quella povera bestiola,
impresso nella mia mente rimarrà per sempre
lo stato in cui era e quanto tremava,
con fatica sei riuscita ad arrivare alla nostra casa,
ti abbiamo pulito e consolato ma il tuo sguardo era impaurito,
nei tuoi occhi si vedeva ancora il terrore che ti imprigionava,
forte era il tuo malessere che a stento riuscivi a mangiare,
abbiamo capito subito che non ti eri persa,
ma che eri stata abbandonata.
Sei rimasta con noi qualche giorno,
giusto il tempo di capire dal tuo comportamento,
quanto l'uomo è stato vigliacco.
La vita è strana e non smette mai di stupirci,
un cane è fedele e in qualsiasi situazione
non abbandona mai il suo padrone,
così un giorno alle quattro di mattina ti sei messa ad ululare,
mi sono alzato senza far rumore e ti ho visto li in mezzo al cortile.
Come eri bella vestita di bianco
e sotto la luna eri un incanto;
ho visto i tuoi occhi, mi volevano parlare,
ma io stupido non ho saputo ascoltare
e con un gesto che rimpiango ancora adesso,
alla tua cuccia ti ho fatto andare.
Al nostro risveglio non c'eri più,
ci avevi salutato con il tuo ululato,
per ritornare da quel tuo padrone,
traditore.
Composta domenica 9 dicembre 2012
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