Anno che va, anno che viene
Anche l'ultima luce si spegne,
tacciono le vetrine in festa
e carte sgualcite dormono
negli angoli.
Si è consumata questa furia gioiosa
di plastica e capponi,
ognuno pago dell'inutile
giace avvinto all'abete avvizzito.
Il silenzio scende sulle strade
umide di nebbia
e rintanati nelle proprie stanze
torniamo alla vita di sempre,
ubriachi di finte illusioni
attendiamo i dodici rintocchi
che porteranno vite fotocopiate,
ma nel cuore vive ancora
quella speranza che non vuol tacere,
ostinati attendiamo il vento nuovo
che soffiando porterà nuovi doni.
Amore, soldi, lavoro, potere,
ognuno scruterà l'orizzonte
per scorgere l'arrivo del sogno
per iniziare daccapo.
Ma per tutto questo non basta
un giorno qualunque,
di un mese qualunque,
di un anno qualunque?
Composta sabato 29 dicembre 2012
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