A mia madre
Sempre mi dicevi:
"Perché non mi dedichi una poesia?"
Io non ti rispondevo.
Tu abbassavi lo sguardo
e ti arrendevi.
Ora che non ci sei più
il mio cuore ti parla così:
dolce era il tuo viso,
i tuoi occhi sempre scrutavano i miei
perché tanta era la voglia
di sapere se io ti amavo
Sempre sfuggivo da questa tua muta domanda.
Ora che tu sei fuggita per sempre da me,
sono io che ti parlo
e tu resti muta.
Adesso sono io che abbasso lo sguardo
e sottovoce ti dico
Mamma ti voglio bene:
perdonami.
Composta lunedì 9 settembre 1996
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