Ieri ho visto un topolino
proprio lì, in quell'angolino.
Non rideva, non parlava,
tra libri e riviste lui frugava
per cercare di capire
se è possibile non morire
quando arriva un dispiacere
che ritorna tutte le sere,
quando crolla la speranza
e perduta è la pazienza,
la pazienza di aspettare
la speranza di cambiare.
Lui frugava e non trovava,
ma leggeva e rileggeva.
Preso a un tratto dallo sconforto
si sentiva come morto...
disse allora, solo a se stesso:
"Posso leggere quel che scrivo adesso!
Scrivo per me e per il cuore mio
prima che sia l'ora dell'addio.
Canto per me e per chi vuol ascoltare,
per chi mi sente al di là del mare".
Canta e scrive senza sosta
versi e rime, note in festa.
Scrive e canta senza addio
quel topolino, che sono io.
Composta domenica 13 gennaio 2013
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