La luce che si oscura
Da quando andasti via non ho più luce,
ti sei portato pure il contatore,
il contagocce, grucce e dove prima
ci avevo il cuore adesso c'è l'abisso
in cui ci affosso tutto il mio dolore.
Non ti facevo sai così venale,
venoso, artificioso e ti ho dipinto
con l'acquarello azzurro del maestrale
per metterti su in cima al primo piolo
che sfiora il cielo e caddi dalle scale.
Le stelle che credevo d'aver visto
non erano lassù nell'infinito
ma giù nel sottosuolo in cui ho sbattuto
la testa e con lo spirito azzoppato
riprendo ogni mia briciola rimasta.
Da quando andasti via non c'è più luce
però ho trovato un alito di voce
ironica, la chiave di lettura
che smonta la Poesia alla nostalgia,
è un fiato di sepolcro in questa via.
Macabra? Si, ma è poi un dato di fatto
guardando la realtà che seppellisce
un verso dietro l'altro con parole
la luce che si oscura in faccia al sole.
Composta giovedì 24 gennaio 2013
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