Mare
Si distende sereno il mare
lontano nella linea d'orizzonte
si confonde all'azzurro del cielo,
non ruggisce l'onda
ma pigra con molle sciacquio
accarezza l'arida sabbia
che ieri, con gravida onda,
ha percosso furioso per ore.
Mi avvicino alla riva
a toccare quelle acque
che piano ricoprono
le impronte dei passi
a lavare tutto e dimenticare
ogni attimo di un incontro
senza ieri e senza domani.
Quando è stato?
Possibile che sia tutto finito?
L'onda del mare
è ingannevole amante
e dispone a capriccio, per caso,
momenti di placide armonie
comprese tra cielo e terra infiniti
e devastanti colpi improvvisi
che chiudono la vista
d'ogni possibile orizzonte.
Composta sabato 2 aprile 1966
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