Oscuro chiarore
Non era il soffiare del vento
che le fronde più lievi piegava
Né il frastuono del fiume, che tra
sassi più forte scorreva
A impedire alle ciglia di smorzare la luce al costante
pensare, seguendo le tracce d'un sogno
che ancora il alto
volava
È quel perduto amore, per quella mai detta parola
che pure dal cuore sortiva, a lasciar quel'amaro
sapore, che la notte la
mente corrode
È la rabbia, che l'uomo divora, per
la carenza d'amore, che confonde
nel buio i colori
È il silenzio ch'avvolge il
ricordo, fa più rumore
del tuono.
Composta sabato 20 ottobre 2012
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