Di giorno, di sera, di notte
Di giorno, sì, di giorno mi piaci,
mi piace il profumo che il sole
distilla dalla tua pelle di bronzo
per spanderlo, caldo, tutt'attorno
in vibranti sbuffi di vapore.
Di giorno mi piaci, sì, mi piace
come il debole vento scioglie
i fumosi tuoi capelli affocati,
poi, nuovamente li raccoglie
in precisi rigoli dorati.
Sì, di giorno mi piaci.
Di sera però, mi piaci di più,
allor che il tramonto spande
il suo purpureo abbraccio
di fili avvolgenti e ghirlande;
e il tuo sorriso, fattosi grande
da lontano par un miraggio.
Sì, di sera mi piaci di più,
mi piace la rigorosa brezza
che scivolando dalla collina
cade al suolo e ti accarezza;
il corpo vibra, geme, trema
si fa sodo, sodi i rotondi seni,
tese le linee della tua giovinezza.
Sì, di sera mi piaci di più.
Ma è di notte che t'amo,
sì, t'amo di notte:
le tue forme spezzate, disfatte,
eppur ancor rotonde, aggraziate.
Nel buio appari minima
essenziale. Sol la luna
osa ancor accenderti gli occhi,
i denti, e quel porta fortuna
che ti ho donato quando
ancor s'era marmocchi.
Di notte sei predatrice,
come il luccio nel melmoso lago
ed io preda, sconfitto affogo
nella tua forte presa di radice.
Sì, è di notte che t'amo.
Composta mercoledì 23 giugno 2010
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