Senza fissa dimora
Siede sulla panchina al sole
lo sguardo fisso nel vuoto
nei suoi poveri stracci
aspetta che si faccia sera
per andare a ruspare
nei bidoni dei rifiuti
come cane randagio
invisibile ai passanti frettolosi.
Dorme arrotolato nei cartoni
tra le colonne e gli archi
delle gallerie del centro
tra il guano dei piccioni
e il fetore immondo
delle latrine a cielo aperto.
Si aggira fra di noi
come un fantasma trasparente
visto e non visto
senza identità
un'illusione di realtà
che scorre via
senza lasciare segni
della sua labile esistenza.
Se lo sfiori un istante
e lo guardi negli occhi
potrai scorgere forse
un riflesso divino
della pietà che credevi
perduta.
Composta domenica 21 aprile 2013
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