Fiuto
Io fiuto, come respiro.
Sospiro. Elevazione... elezione.
Rifiuto la normalità imposta, e osservo.
Con occhio stralunato deformo la realtà.
Ridicola, la spio mentre la dissacro.
Senza pietà, come Meliès la acceco.
Le mie sono visioni di un risveglio,
come incubi infantili che si intromettono
tra miti che non ho scelto, tra simboli che non ho disegnato.
Io, che fiuto ciò per cui ho rifiuto,
deformo icone che non venero.
Esalto l'intuizione. Sono l'intruso
in un ammasso di uguaglianza.
Scopro le carte che mi nascondi,
e stralunato
osservo ciò che fiuto.
Composta domenica 7 aprile 2013
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