Scritta da: Urviniensis

Vespero nero

Ah, tormenti notturni! Destrieri d'ingegno impazziti!
Fievole è la ragion che duole,
e la mente, eterna caldaia, che brucia parole
e le viscere, rotte in spasmi contriti

davvero non serbi nulla di meglio per me?
Può forse, la vita, ridursi a recitazione?
Quale il merito, per non esser ferito da falsa emozione?
Lascio che il nero inghiotta i neri perché.
Composta lunedì 6 maggio 2013

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