Riflessioni sull'Africa
Era vergine il giorno dell'uomo
era música senza note l'amore.
I tam tam della notte
aprivano gli occhi della foresta.
La danza disegnava l'avvenire
su corpi senza tempo.
Poi venne la frusta d'occidente:
Il corpo nudo sentì vergogna
la ferita si riempì di silenzio.
Con catene a sapore di sale
seppellì senza lacrime i figli morti
sulle strade senza nome del mare.
Era vergine il giorno dell'uomo,
era bianca la notte della donna.
La lagoa accoglieva il sudore
dei figli schiavi del padrone.
La foresta era la madre
che nascondeva l'umano dolore.
Venne la morte con la guerra,
la città uccise la foresta.
Il denaro colpì alle spalle
e l'Africa vive piangendo.
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